Stai cercando di smaltire quegli etti e chiletti in più che ti sono rimasti dagli stravizi natalizi? Tra i tanti modelli alimentari che vanno per la maggiore e che promettono risultati evidenti in tempi relativamente brevi c’è anche la dieta del digiuno intermittente.
Quello che prevede questo regime è, tendenzialmente, di evitare di assumere cibo per un periodo variabile, generalmente compreso tra 12 e 40 ore. L’hanno provata star come Jennifer Aniston, Scarlett Johansson, Gisele Bündchen e Reese Whiterspoon, solo per citarne alcune, e ne sono rimaste molto soddisfatte.
Anche se la chiamano dieta del digiuno intermittente, in realtà essa non fornisce indicazioni specifiche su quali alimenti consumare o in quale quantità. Piuttosto, il focus è posto sul momento in cui dovrebbero essere assunti gli alimenti.
Quando si è in fase di digiuno, si può bere acqua, caffè non zuccherato e altre bevande prive di calorie. Banditi, invece, cibi solidi e bevande caloriche, come succhi di frutta o bibite zuccherate.
Diversi studi indicano che questa pratica alimentare può portare alla perdita di peso e migliorare la salute metabolica, anche se occorre sempre usare buon senso e cautela e rivolgersi a un esperto prima di intraprendere un percorso di dimagrimento.
Dieta del digiuno intermittente: perché piace
Molte persone scelgono di adottare questo tipo di dieta perché credono che sia più semplice e efficace perdere peso mangiando ciò che desiderano in determinati momenti e astenendosi dal cibo in altri.
Per valutare l'efficacia del digiuno intermittente sono stati condotte numerose ricerche per determinare se fosse più rilevante il momento in cui si mangiava rispetto a cosa e a quanto si mangiava.
Diversi studi condotti sull’essere umano hanno dato buoni esiti, ma devono essere ancora approfonditi.
Dieta digiuno intermittente: qual è lo schema settimanale
Occorre innanzitutto partire dal fatto che non esiste un unico modello, ma ce ne sono almeno cinque che sono ampiamente diffusi.
Tutte quante queste varianti della dieta del digiuno intermittente riguardano l’alternanza di una fase di digiuno a quella dell’assunzione del cibo, con durate differenti.
- A tempo limitato: il digiuno quotidiano dura almeno 12 ore. Si mangia solo nelle ore rimanenti.
- Metodo 16/8: in questo caso il digiuno giornaliero è di 16 ore ed è seguito da una finestra di 8 ore in cui si mangia, pianificando, in questo lasso temporale, 2, 3 o più pasti.
- Dieta 5:2: si mangia normalmente per 5 giorni alla settimana, alternati a due giorni in cui si limita l'assunzione calorica a 500-600 calorie.
- Modello Eat Stop Eat: si digiuna in toto per 24 ore, una o due volte a settimana.
- Digiuno a giorni alterni:il digiuno viene seguito a giorni alterni, 3 o 4 giorni a settimana, durante i quali sono ammesse solo l'acqua e bevande contenenti sali minerali, mentre cibo e calorie sono vietati.
Come funziona la dieta del digiuno intermittente?
Come funziona la dieta del digiuno intermittente nei casi migliori, o meglio, quali possono essere i modelli più indicati da seguire?
Tendenzialmente un regime intermittente della durata di 12-16 potrebbe essere abbastanza semplice da seguire, pratico, conveniente, ben tollerato a meno che non si abbiano delle esigenze specifiche.
Alcuni si domandano quali siano le differenze tra dieta chetogenica e digiuno intermittente, visto che entrambi i regimi sono ormai popolari e se ne parla molto, anche sui social.
Nella ketosi assumono molti grassi, una quantità moderata di proteine e una bassa dose di carboidrati. L'obiettivo è provocare uno stato di chetosi, in cui l’organismo brucia i lipidi per ottenere energia, anziché usare i carboidrati. La chetogenica, inoltre, tiene a basa l’insulina.
Il digiuno intermittente, invece, come è stato illustrato, alterna cicli periodici di alimentazione e astinenza dal cibo. È anch’esso associato alla perdita di peso come la keto. In più apporterebbe un miglioramento della salute metabolica, ridurrebbe gli stati infiammatori e tendenzialmente favorirebbe la longevità.
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